Era il 1996 quando Lara Croft (o Laura Cruz, come avrebbe dovuto chiamarsi) entrò per la prima volta nei nostri piccoli schermi, forse un po' troppo per farci stare le sue curve, dettaglio che unito a un innovativo stile di gioco, ha reso il prodotto di Core Design, pubblicato in Italia da Eidos Interactive, uno dei migliori videogiochi action dell'epoca. Il successo ottenuto ha dato il via ad una serie che al giorno d'oggi vanta ben 10 titoli, l'ultimo dei quali, uscito per Xbox 360, Playstation 3 e PC è quello di cui andremo a discutere. Nell'arco di 17 anni i passi avanti sono stati notevoli nell'industria videoludica, sia per quanto riguarda la giocabilità che dal punto di vista grafico. Nel frattempo Core Design ha passato il testimone a Crystal Dinamics, mentre Eidos Interactive è stata assorbita da Square Enix, ed è proprio da loro che è ripartito il progetto di rinnovare il brand dell'avventuriera più sexy della storia dei videogame.
Se non si fosse ancora capito dalle immagini, questa volta non vestirete i panni dell'esploratrice di tombe esperta e agguerrita ma, trattandosi di un prequel, osserveremo una Lara relativamente fragile e confusa che con il proseguire della trama aiuteremo a trasformarsi nell'eroina che tutti noi conosciamo. Il luogo in cui assisteremo a questo cambiamento è un'isola al largo del Giappone, dove la nostra Lara scoprirà per la prima volta cosa significa davvero sopravvivere: non solo cercando cibo e riparo (tema che si propone all'inizio del gioco ma che non viene mai approfondito) ma anche imparando a difendersi da tutte le insidie che questa prima avventura le riserverà, poiché l'isola pullula di nemici, che si tratti di animali come lupi (che in Giappone sono estinti), naufraghi precedenti ora convertiti ad una fede locale oppure 'indigeni' del posto. Ben presto le tematiche survivor dei primi momenti lasceranno spazio a quelle tipicamente action, con sparatorie e salti di rupe in rupe, frammentati da video e da alcune sporadiche possibilità di esplorazione, che non tolgono comunque la sensazione sempre presente che il gioco sia 'pilotato' dall'inizio alla fine. Durante il nostro tour dell'isola la quantità di azioni possibili andranno mano a mano ad aumentare, grazie sia all'inventario, che propone ben 4 armi più una piccozza versatile utilizzabile anche per il corpo a corpo, tutte potenziabili per migliorarne la letalità tramite la raccolta dai cadaveri o altre fonti di materiali e componenti appositi, sia da un'innovativo (o almeno per il genere) 'albero delle abilità' che si potranno via via sbloccare quando Lara raggiungerà una certa dose di esperienza. Un piccolo tocco da RPG che comunque non va a guastare un prodotto di grande livello, terminabile in una decina di ore a difficoltà media nei quali però non ci si trova mai a corto di momenti mozzafiato, comprese scene come usare un paracadute o scivolare da un dirupo con un aereo in fiamme al seguito.
Di per sé, questo nuovo Tomb Raider, presenta molte analogie con l'esclusiva per PS3 Uncharted, riprendendone parecchio le meccaniche di gioco, soprattutto per quanto riguarda le sparatorie, singolare, dato che proprio Uncharted aveva deciso di ispirarsi alle avventure di Lara per lo stesso motivo. Comunque una volta presa confidenza con i comandi, cosa fortunatamente molto semplice (al contrario dei famosissimi e inesistenti tasti 'salta' o 'corri' che la nostra archeologa insisteva nel farci premere durante i suoi allenamenti nelle sue prime avventure) il gioco prosegue lineare dall'inizio alla fine, tra momenti di gioco con incastonate sequenze video a volte molto spettacolari che non diminuiscono ma anzi aumentano la tentazione da parte del giocatore di scoprire presto cosa succederà in seguito. Ottimi per tenere alta la tensione le varie scene stealth, al contrario delle abbondanti sparatorie in cui decine e decine di uomini non intuiscono l'importanza di difendersi da dei colpi di arma da fuoco e soccombono per mano della nostra eroina. Nonostante questo ne riesce un gioco piacevole e per nulla ripetitivo, le sequenze tra un combattimento e l'altro non sfiniscono il giocatore ma invece aumentano la voglia di far luce su cosa nasconde il resto dell'isola.
Voglia che purtroppo non è stata completamente soddisfatta. Le mappa dell'isola è infatti suddivisa in zone collegate fra loro, di forme e dimensioni variabili ma mai veramente grandi. La voglia di esplorarle deriva dal semplice bisogno di raccolta dei materiali, che come già descritto permettono di installare diversi potenziamenti per le armi, e di oggetti vari suddivisi in set, ognuno dei quali una volta completato, fornisce una buona dose di esperienza e permette di velocizzare l'acquisizione delle varie abilità da parte di Lara. Vi sono inoltre per ogni mappa sfide da superare, come colpire tot oggetti di un determinato tipo o raccoglierne altri, e dei 'segnali GPS' da scovare. La difficoltà di trovarli subito al primo tentativo però non spinge il giocatore a voler rivisitare le mappe, soprattutto una volta finita la campagna principale. Come ultimo elemento parliamo delle tombe, luoghi dalle entrate più o meno nascoste e privi di nemici, dove l'obiettivo sarà risolvere dei puzzle (ne incontrerete parecchi sull'isola, ma questi saranno relativamente più ostici), che non potevano mancare in un Tomb Raider. Le cose si fanno più divertenti con lo sblocco di più funzioni per le armi, come la freccia a corda che permettono di sfruttare a pieno il level design. Questo, unito all'utilizzo dell'Istinto di Sopravvivenza, un 'terzo occhio' che permette di scovare la direzione da intraprendere o gli oggetti da utilizzare nel caso ci si trovasse bloccati in una mappa senza sapere cosa fare, permettono al giocatore di non avere quasi mai dei momenti morti e mantenere invece un livello di scenari coinvolgenti per tutto il tempo dell'avventura.
Ultima nota riguardante l'esperienza di gioco è il comparto multiplayer: l'idea dello sblocco di armi (alcune non presenti nella campagna principale) e personaggi, sia buoni che cattivi, aumentando di livello (fino a 60) è di per sé un buon incentivo per provare questo 'extra', ma viene presto scartata dopo qualche partita, sempre che ne troviate. Una volta cominciata la sfida l'atmosfera cambia completamente e vi ritroverete, qualunque sia l'obiettivo della missione, in un classico TPS. Quindi, se doveste decidere di acquistare il titolo di Crystal Dinamics e Square Enix il mio consiglio e di non farlo per giocare in multiplayer.
Per terminare la recensione parliamo di grafica e audio: mentre alcuni scorci dell'isola lasciano davvero senza parole, partendo dal 'cimitero delle navi' che troverete una volta superato l'inizio del gioco, alcuni dettagli, che tuttavia è difficile scovare senza avere un'occhio allenato o aver provato la campagna più volte, sono stati leggermente trascurati. L'unico degno di essere menzionato è l'acqua, che già dalle prime scene dopo il video iniziale si intuisce non essere stata l'elemento più curato. Tuttavia a parte queste piccole critiche il gioco gode di una grafica di tutto rispetto che unita alla visuale simile a quella di un cameraman, pronta ad inquadrare nel modo migliore le scene e i dettagli più d'effetto e persino a 'sporcarsi' di acqua, fango o sangue a seconda delle situazioni, permette al giocatore di sentirsi pienamente all'interno della situazione. Per quanto riguarda l'audio il doppiaggio in italiano sembrerebbe ben curato, se lo si ascolta la prima volta che si gioca, ma una volta ascoltati i dialoghi in originale (inglese) si nota immediatamente la differenza, i personaggi hanno decisamente più carattere, persino quelli non principali. La colonna sonora infine è assai piacevole da ascoltare e utile per aumentare l'atmosfera dei vari momenti di gioco, non entusiasmante ma azzeccatissima.
In definitiva questo progetto di riportare in auge Tomb Raider può definirsi più che riuscito. La trama decisamente lineare e qualche pecca nell'intelligenza dei nemici non sminuiscono il lavoro fatto per ridare lustro alla nostra cacciatrice di tombe preferita. Buona giocabilità, buona grafica e una campagna singola tra le più longeve per quanto concerne il panorama degli action game garantiscono, a chi fosse interessato (sia che abbiate giocato tutti i precedenti titoli della serie o che sia il vostro primo incontro con Lara), un acquisto che sicuramente non rimpiangerete. Molti elementi potevano essere approfonditi, come la sopravvivenza e l'esplorazione, ma sono stati solamente abbozzati. Vero, ma il risultato non cambia. La decisione finale è: Tomb Raider va decisamente provato!
Ero indeciso se dare una possibilità o meno a questo gioco, ma dopo aver letto questa recensione ho proprio la voglia di provarlo al più presto!! complimenti per la recensione...spero di divertirmi..S.
RispondiEliminaRecensione ben fatta, ho gradito in particolare l'assenza di spoiler e i dettagli sul gameplay. Potrei dargli una possibilità!
RispondiEliminaGrazie per il tempo dedicatole!
Se vorrai, mi piacerebbe vedere una recensione di Alice: Madness Returns. Non è nuovo, però ho sentito molti giocatori lamentarsi, e vorrei capire il motivo.
Non c'è problema! Oggi dovrebbe arrivarmi la copia di GTA V quindi prima di fine settimana prossima non credo di potertela fare, controlla da lunedì prossimo in poi! :)
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